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LA VITA NEL FRATTEMPO è il titolo del mio nuovo disco in uscita il 29 marzo solo in formato fisico e download digitale.

 

Si può acquistare qui: https://labellascheggia.bigcartel.com/product/giuliano-dottori-la-vita-nel-frattempo 

Oppure qui in versione digitale: https://giulianodottori.bandcamp.com/album/la-vita-nel-frattempo

Qui invece c'è la prevendita per il LIVE di presentazione: https://tinyurl.com/2fa94p4y

Contiene otto canzoni scritte e prodotte nell’arco di circa otto anni. È un disco molto personale e intimo. Credo che il concetto che sta alla base dell’album sia l’accettazione. Dei miei limiti, della perdita, della fine di alcune relazioni. Accettare non significa accontentarsi ma comprendere a un livello profondo perché le cose molto spesso non vanno nella direzione che vorremmo. O, ancora meglio, comprendere che era sbagliata l’aspettativa, non il risultato. Accettare significa soprattutto chiudere i cerchi e ripartire più forte.

 

Dal punto di vista della produzione musicale ho suonato ogni singola traccia del disco, a parte qualche elemento ritmico in alcune canzoni. Era l’unico modo per poter ricominciare a fare musica per me, dopo tanti anni passati a produrre dischi per altri: lottare contro me stesso e sconfiggere il mio alter ego sabotatore. Sono ripartito dal pianoforte, strumento che amo nonostante i miei limiti tecnici. In alcuni casi la scintilla è stata innescata da un beat. In altri, per la prima volta, ho provato a improvvisare le parole, sperimentando un tipo di flusso mai provato. Ho giocato con alcuni synth e ho cercato di trovare soprattutto una strada personale nella produzione delle voci.

 

È sempre difficile parlare delle reference musicali, anche perché credo che ogni ascoltatore possa trovare accostamenti personali. Diciamo che in generale ho tenuto vicino alcuni dischi che più di altri mi hanno emozionato in questi otto lunghi anni: “Promises” di Floating Points, “Wave” di Patrick Watson, “American Dream” di Lcd Soundsystem, “22, A million” di Bon Iver; e poi i lavori di Jòhann Jòahnsson, Julien Baker, Andrew Bird, Blake Mills e moltissimi altri. Come si può facilmente immaginare ascolto pochissima musica italiana.

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