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Immagine del redattoreGiuliano Dottori

Padre John

Aggiornamento: 2 ott 2018

Confesso. Pure Comedy è stato un disco molto deludente. Deludente perché è ben suonato, ben costruito, ma manca di canzoni. Lo è molto perché ero in trepidante attesa e ciò rende il tutto drammaticamente e un po' autocompassionevolmente personale. Il buon Joshua è un autore di canzoni con la C. Prima che arrivasse Padre John a farci il predicozzo ha sfornato dischi di canzoni cristalline, pulite, pure, come avrebbe detto il colonnello Kurtz. Il mistico e nebbioso Giovanni poi ci ha regalato due perle altrettanto luccicanti, due dischi da consumare, pieni di canzoni bellissime e di un ego smisurato. Pure Comedy è invece - come dicevo - un album di un uomo stanco, senza guizzi, senza sorprese, dove in fin dei conti prevale la noia.


Per tutte queste ragioni ho avuto paura quando, dal niente, è uscito God's Favorite Costumer. Un disco inatteso. Un disco suonato e cantato come sempre da dio, diciamolo subito. Un bassista fenomenale che sembra arrivato dritto da una session di Space Oddity al 2018 senza Delorean a 88 miglia orarie. E poi, soprattutto, alcune canzoni con la C. Su tutte la malinconica ed eltonjohnniana Just Dumb Enough to Try.




God's Favorite Costumer mi sembra un disco di un uomo sulla soglia dei 40 il cui ego smisurato comincia a vacillare un poco e questa cosa forse la comincia persino ad accettare, un disco di un artista che lascia fluire e si abbandona alla corrente.


"Mr. Tillman, good to see you again"


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